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IL PIZZO DI CANTÙ

RINNOVARE LA TRADIZIONE

Con lo scopo di riscoprire e valorizzare
la tradizione del pizzo a fuselli abbiamo
creato unPIZZO: studio di progettazione e
laboratorio artigianale.

Abbiamo voluto mantenere la tecnica manifatturiera, ma con l’idea di rendere attuali gli elementi tessili prodotti.
Questo percorso ci ha portato a ingigantire gli strumenti tradizionali per poter realizzare intrecci rivisitati in chiave moderna.

Il pizzo di Cantù è per noi occasioni e motivo di studio per riscoprire nuovi e straordinari approcci alla fase progettuale di questa tecnica, dell'artigianato tessile e del design contemporaneo.

Abbiamo iniziato a lavorare con le corde e i nostri intrecci, materici e scenografici sono diventati elementi in grado di sostenere le necessità di oggetti d'arredo e accessori moda.

L'ARTE DEL MERLETTO

Il Pizzo di Cantù è un merletto fatto a mano al tombolo, un cuscino cilindrico su cui viene fissata una cartina con un disegno da seguire e su cui viene fissato l’intreccio con degli appositi spilli.
I fili che vengono intrecciati sono lavorati 
tramite dei fuselli, bobine di legno che producono un suono chiamato “il canto degli oss” durante la lavorazione.

E’
caratterizzato da disegni curvilinei detti “bisetta” e solitamente utilizzato come centrino ornamentale o come elemento decorativo per l’abbigliamento.

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<font color="#000000"><b> L'ARTE DEL MERLETTO

LA STORIA

IL TERRITORIO E LE DONNE

Il pizzo al tombolo sembra essere arrivato a Cantù attorno al XI-XIII sec grazie all’iniziativa di un ordine religioso femminile, le Benedettine o le Umiliate, o, più tardi, le Agostiniane. Si realizzavano preziosi manufatti destinati all’arredo sacro, e negli istituti scolastici retti da religiose.

Dai monasteri il pizzo di Cantù  si diffonde nelle campagne lombarde, dove la realizzazione di trine al tombolo entra nelle case e l’insegnamento viene tramandato da madre in figlia.

A partire dal 600 e per tutto il 700, alcuni mercanti fornivano alle donne filato, tombolo, fuselli e cartine, e ritiravano il pezzo finito a domicilio.

Nel 1800 si diffondo le scuole dell'intreccio a fuselli. La prima forma di scuola sono le case laboratorio, fondate da maestre che svolgono anche il ruolo di imprenditrici: in cambio del materiale e delle cartine fornite alle allieve, trattiene una percentuale sulla vendita del pezzo finito.

Nel 1882 apre a Cantù la Scuola d’Arte Applicata al’Industria, l’attuale Istituto d’Arte Fausto Melotti, con due sezioni: mobile e merletto. Quest'ultima venne chiusa nel 1971 a causa di mancanza di iscritti.

Oggi a Cantù il pizzo tradizionale viene realizzato e promosso da diversi gruppi di merlettaie e scuole private, con una produzione principalmente destinata al tempo libero.

I merletti pazientemente realizzati risultano fin troppo preziosi e delicati per lo stile di vita contemporaneo: spesso i pizzi restano chiusi nei cassetti per via della loro scarsa praticità, oppure appesi al muro come quadri da ammirare ma non toccare.

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